‘A pezza a culore

Letteralmente: la pezza (dello stesso) colore.

A Napoli in fatto di sartoria siamo maestri e quando dobbiamo sistemare qualche strappo in relazioni andate all’aria interveniamo prontamente e, con arte, riusciamo a ricucire, proprio con la valentìa dei migliori artigiani.

Ecco perchè non solo tamponiamo l’emergenza, ma riusciamo a trovare anche la toppa de colore giusto per uscirne indenni.

Nel nostro caso , la cosiddetta “pezza a colore” è qualcosa che abbiamo prontamente a disposzione per ricucire una situazione ormai compromessa, per porre rimedio ad una brutta figura o ad un errore fatto, per renderli meglio digeribili (a noi e agli altri).

Ancora meglio: le “pezze a colore” sono dei trucchi subdoli per nascondere qualche guaio fatto  o per cavarsela alla meglio dopo una gaffe.

Ma che c’entra la pezza? La parola ha una storia antica, per essere precisi deriva dal latino “pettìa” che stava per pezzo di tessuto in genere. Nel medioevo la troviamo utilizzata nel significato odierno di pezzo di tessuto o altro usato per riparare qualcosa di rotto.

L’espressione è comune in tutto il Sud Italia.

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