‘A taverna d”o trentuno

Letteralmente: la taverna del (numero civico) trentuno.

A Napoli l’ospitalità è sacra e ci mancherebbe altro che rifiutiamo l’auto-invito a pranzo o cena delle persone a noi care (non il caso descritto nell’approfondimento dal titolo Appujà ‘a libbarda).

Quando però si esagera ed anche all’interno del proprio nucleo familiare regna l’anarchia in termini di richieste di potersi sedere a mangiare alle ore più disparate, non di rado la mamma sbotta (perché anche per le mamme, come diciva Totò, vale il concetto che ogni limite ha una pazienza…) e fa riferimento a questa storica taverna dichiarando “Chesta nun è ‘a taverna d’’o trentuno!

A cosa ci riferiamo?

La Taverna del 31 era una antica bettola che esercitava nella zona vecchia di Pozzuoli in quella che oggi si chiama via San Rocco, al numero 16.

Quando serviva i pasti la taverna era ubicata al civico 31 ed aveva due ingressi: le consumazioni avvenivamo a qualsiasi ora del giorno e della notte e chi vi si recava sapeva di poter contare su un pasto caldo.

La qualità del cibo servito? Non lo sappiamo stante l’assenza all’epoca di un mostro sacro quale Tripadvisor al quale poter chiedere un commento, lo stato dei luoghi ed i prezzi praticati!

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