Appujà ‘a libbarda

Letteralmente: appoggiare l’alabarda.

Del Vico Sergente Maggiore, una strada dei Quartieri Spagnoli, ve ne abbiamo già parlato.

Oggi invece vi parliamo, attraverso questo approfondimento, di come gli spagnoli occupanti si comportavano nella nostra città.

L’espressione è quindi abbastanza datata e la si fa risalire ai tempi del vicereame spagnolo a Napoli (intorno al sedicesimo secolo).

Avrete capito che ‘a libbarda in questione era l’antica alabarda di ordinanza dei soldati spagnoli i quali, da dominatori, facevano il bello e il cattivo tempo in città.

In particolare verso l’ora di pranzo (o di cena), andavano in giro e si fermavano nella prima abitazione dove erano sicuri ci fosse cibo; quindi, senza farsi alcuna preoccupazione, appoggiavano l’alabarda alla porta ed entravano accomodandosi alla tavola, pretendendo di essere rifocillati a gratis.

Nel corso di qualche secolo l’espressione ci è giunta intonsa e noi l’utilizziamo per stigmatizzare il comportamento di qualcuno che voglia scroccare qualcosa o assicurarsi privilegi in modo non del tutto corretto.

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