Eduardo Di Capua e la storia di una canzone straordinaria

Eduardo Di Capua è stato uno dei più grandi musicisti della canzone napoletana.

Una per tutte? Insieme al poeta Giovanni Capurro ha prodotto la musica di ‘O sole mio’, un brano considerato ambasciatore della canzone napoletana nel mondo e non solo…

Un pezzo famosissimo, suonato come inno nazionale italiano durante le olimpiade di Anversa del 1920, quando la banda musicale perse lo spartito dell’inno nazionale, oppure canticchiato nello spazio

‘O sole mio” nacque quando il musicista si trovava a Odessa, in Crimea, assieme al padre (il violinista Giacobbe, anch’egli musicista ed apprezzato posteggiatore) impegnato in una tournee.

Si sa che il clima ad Odessa non è come quello che si respira nel nostro meraviglioso golfo di Napoli, forse a causa di un pò di nostalgia, ma fu così che nacque uno dei maggiori capolavori musicali della storia.

Che fine fece Eduardo di Capua? Come molti geni musicali finì in povertà, rovinato dal vizio per il gioco del lotto. Un giorno, confidò alla moglie che sarebbe morto quando gli avessero sottratto il suo pianoforte, e così fu!

Costretto a venderlo, morì all’ospedale Elena d’Aosta il 3 ottobre del 1917.

Di Capua, tuttavia, ci ha lasciato un patrimonio musicale di inestimabile valore: da ‘Maria Marì’ a ‘I’ te vurria vasà’, da ‘Torna maggio’ a ‘Rosa ‘e maggio’).

Frattanto godetevi la versione del suo successo, eseguita da tre grandi tenori…

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