Essere muscio ‘e chiammata e curto ‘e bacchetta

Letteralmente: essere morbido nel chiamare e usare poco la frusta.

Frugando nel nostro archivio, abbiamo trovata una simpatica, quanto molto utilizzata espressione napoletana, quando vogliamo etichettare qualcuno di scarsa efficacia e, soprattutto, quando lo accusiamo di non avere il polso per poter gestire una qualsiasi situazione, seppur di non difficile risoluzione.

Come al solito nella nostra tradizione molti sono i richiami al lato sessuale delle cose, così che “muscio ‘e chiammata”… richiama lo scarso interesse sessuale verso la controparte, peraltro non avendo un’adeguata “bacchetta” (diciamo apertamente che si fa riferimento all’organo sessuale maschile…).

Siate sinceri: chi di voi non ci aveva pensato, prima di leggere questo articolo?

Ritorniamo al nostro cocchiere, la cui abilità nella conduzione dell’animale (fosse esso un cavallo o un asino) era assolutamente necessaria.

Il quadrupede non va lasciato andare secondo il suo volere, ma va sferzato sia con richiami perentori, sia con qualche ben assestato colpo di frusta (non ce ne vogliano gli amici animalisti…).

In mancanza di tali stimoli l’animale va per la sua strada, rischiando di fare anche danni o di ferire qualche ignaro passante.

Nulla di trascendentale la guida del carro, ma senza la necessaria fermezza il rischio di fare danno è enorme, allo stesso modo in cui qualche incapace riesce, per mollezza sua, a rovinare il frutto del nostro lavoro.

Di incapaci il mondo è pieno… statene alla larga!

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