Fà zite e murticielle e battesime bunarielle

Foto di Tom und Nicki Löschner da Pixabay

Letteralmente: fare (partecipare a) matrimoni, funerali e battesimi abbastanza buoni.

Quasi sempre la richiesta di partecipazione a certe cerimonie, come quelle richiamate, arreca sempre un senso di disagio, oltre che per la presenza richiesta, anche per le spese a cui si va incontro (ovviamente escludiamo i funerali per i quali è richiesta una mesta e breve apparizione).

Un tempo, tuttavia, la partecipazione a tali eventi, che si svolgevano spesso in casa, dava modo agli invitati, al termine della cerimonia religiosa, di partecipare a pantagruelici banchetti: farseli scappare era un vero delitto!

Anche in caso di funerale: infatti, dopo la sepoltura era uso che il vicinato si offrisse di preparare un lauto banchetto, per consolare le pene dei parenti del defunto, forse da giorni digiuni, straziati dal dolore. Questa usanza, sembrerebbe ancor oggi perpetuarsi (il cosiddetto cuonsolo, ossia consolazione), forse in misura ridotta viste le ristrette economiche che siamo, giocoforza, abituati a sopportare.

Ritornando a noi, l’espressione viene utilizzata per stigmatizzare la presenza di taluni soggetti che, anche se non richiesti o non espressamente invitati, cercano di intrufolarsi, se non per scroccare un pranzo, almeno per farsi i fatti altrui…

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