Hê sciupato ‘nu Sangradale

Letteralmente: hai sciupato un Sangradale.

Ci rivolgiamo in questo modo nei confronti di chi, una volta agiato e benestante, ha sciupato, meglio ancora dilapidato, la sua fortuna in un batter d’occhio, riducendosi male al punto di dover elemosinare quanto gli occorre per sopravvivere.

Ma cos’è il Sangradale? Parliamo del Santo Graal, la coppa che fu usata da nostro Signore nell’ultima cena (“bevetene tutti questo è il mio sangue…”) e nella quale, come alcune testimonianze evangeliche affermano, Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue sgorgato dal costato di Gesù sul Golgota, durante la passione.

Il mistero del santo Graal e del suo ritrovamento è stato narrato in migliaia di libri (uno tra i tanti è “Il codice Da Vinci” di Dan Brown, straordinario successo editoriale di qualche anno fa, ripreso da tutta una serie di scritti sul tema e portato sul grande schermo da Tom Hawks).

Tuttavia la leggenda (perché di leggenda parliamo fino a prove certe) parte dal poema Parsifal di Chrétien de Troyes nel quale il puro caavaliere Galaad riesce nell’impresa di impossesrsi del sacro oggetto, obiettivo fallito sino a quel momento da altri, probabilmenbte con qualche macchia sulla coscienza!

error: Questo contenuto è protetto da Copyright!
X