La strana lapide di via Mezzocannone

All’ incrocio tra via Mezzocannone e via Sedile di Porto, c’è un bassorilievo incassato nel muro: è scolpita l’immagine di un uomo barbuto con un lungo pugnale nella mano destra.

L’opera venne ritrovata durante gli scavi per la costruzione delle fondazioni del Sedile di Porto.

L’effige fin dal ‘500 è stata considerata dai noi napoletani quella di Niccolò Pesce o Colapesce, protagonista di una delle più misteriose leggende napoletane.

Cola (Nicola) Pesce era un ragazzo allontanato dalla madre per le sue continue immersioni, tanto che alla fine diventò come un pesce, cominciando a squamare. Cola cercò allora rifugio in mare, facendosi ingoiare da grossi pesci, dai quali ne usciva tagliandone il ventre.

Sembra assodato che la leggenda tragga spunto dal culto dei figli di Nettuno, una specie di moderni subacquei dotati di poteri magici.

Il bassorilievo raffigura invece Orione, il cui originale è ora al Museo di San Martino di Napoli.

La storia è stata ripresa sia da Benedetto Croce nelle sue  Storie e leggende napoletane, sia da Raffaele Viviani che nel 1936 ne trasse una canzone.

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