Lillo, Lélla ô pere ‘e Sant’ Anna

Letteralmente: Lillo, Lella prostrati dinanzi al piede di Sant’Anna.

In questo modo a Napoli vengono definite quelle coppie avanti con gli anni a cui il destino non ha voluto regalare loro un erede.

L’espressione trae origine da una storia che ha come protagonisti due anziani coniugi realmente esistiti e residenti dalle parti di piazza Mazzini (a via Montemiletto per la precisione), i quali si recavano puntualmente presso una cappella privata che si trovava nei pressi, nella casa del conte Giovan Battista di Tocco di Montemiletto, per venerare una reliquia (addirittura un piede!) attribuita addirittura a Sant’Anna, che si riteneva miracolosa per quelle donne che non potevano avere un figlio!

Perché questa venerazione per Sant’Anna da parte delle persone anziane che non hanno figli?
Secondo i vangeli apocrifi Anna sposò Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide. Dopo oltre vent’anni di matrimonio, anche a causa della sterilità di Gioacchino, non ebbero alcun erede, tanto che questi si ritirò nel deserto tra i pastori.

Mentre erano separati, un angelo apparve in contemporanea ad Anna e Gioacchino annunciando l’imminente concepimento di un figlio, che poi fu una figlia, Maria madre di Gesù.

Ritornando alla nostra reliquia, questa veniva esposta in visione alla popolazione il giorno in cui si festeggia la santa (26 luglio) ed era conservata in una teca di cristallo finemente decorata con l’aggiunta di pietre preziose… probabilmente la reliquia era qualche manufatto, sì antico ma di scarso valore storico, e sicuramente non del piede della Santa!

La tradizione vuole tuttavia che le reliquie della santa furono salvate dal centurione Longino. I resti furono poi custoditi prima in Terra Santa e poi in Francia dove rimasero per anni, ma non ci sono prove certe che il piede fosse poi giunto a Napoli…

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