Paré ‘a Cuccuvaja ‘e Puorto

Letteralmente: sembrare la civetta del Porto.

L’espressione trae origine dalla fontana degli Incanti, situata oggi in Piazza Salvatore di Giacomo a Posillipo, ma costruita anticamente (XVI secolo) in piazza di Porto (l’odierna Piazza Bovio).

La fontana fu chiamata così forse perché anticamente (come si racconta) una strega l’usava per rifornirsi d’acqua, che gli serviva per effettuare i suoi sortilegi; una versione più verosimile, tuttavia, ci riporta agli incantatori (venditori di merce ai pubblici incanti) che operavano in prossimità della fontana, collocata al centro della piazza sotto un grande olmo che dava il nome alla piazza stessa.

Molto diversa da quella attuale (subì nel corso dei secoli diversi rifacimenti), la fontana era anticamente ornata da statue mitologiche, tra le quali Minerva (dea della filosofia e della saggezza nonchè protettrice delle acque) che era scolpita con il proprio animale sacro, la civetta, posata sul braccio.

Da qui fu coniata l’espressione “‘a funtana d’a cuccuvaia ‘e Puorto“, ben presto, venne utilizzata per indicare le donne particolarmente brutte e sgraziate.

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