Perchè vico Cinquesanti ha tale nome?

Da via Tribunali a via dell’Anticaglia

Quartiere: San Lorenzo

Il nome dato al vico deriva dalla presenza di alcune case teatine nelle quali abitavano cinque tra santi e beati, per la precisione: San Gaetano da Thiene, Andrea Avellino, Paolo Burali d’Arezzo,  Giovanni Marinoni, e Giacomo Torno.

Il vico taglia, per un tratto, una parte dell’antico teatro romano dove si esibivano imperatori come Claudio e Nerone (vedi anche Via Anticaglia).

Vediamo un breve profilo di alcuni di questi beati.

S. Gaetano da Thiene

San Gaetano da Thiene (Vicenza, ottobre 1480 – Napoli, 7 agosto 1547) fu chiamato così in ricordo di un suo celebre zio, nativo di Gaeta. Protonotario apostolico di Giulio II, lasciò sotto Leone X la corte pontificia maturando, specie nell’Oratorio del Divino Amore, l’esperienza congiunta di preghiera e di servizio ai poveri e agli esclusi. È restauratore della vita sacerdotale e religiosa, ispirata al discorso della montagna e al modello della Chiesa apostolica.

Devoto del presepe e della passione del signore, fondò (1524) con Gian Pietro Carafa, vescovo di Chieti (Teate), poi Paolo IV (1555-1559), i Chierici Regolari Teatini.
Per la sua illimitata fiducia in Dio è venerato come il santo della provvidenza.

Beato Giovanni Marinoni

Il Beato Giovanni Marinoni era un sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari detti Teatini. Dimorò presso gli Incurabili per un certo tempo, finché nel 1538 si fermò alla Basilica di S. Paolo Maggiore nel centro antico di Napoli e si dedicò insieme a San Gaetano da Thiene alla riforma del clero e alla salvezza delle anime e diede impulso al Monte di Pietà per l’aiuto ai bisognosi.
Le sue spoglie si venerano nella cripta della basilica di S. Paolo Maggiore dove sono anche le spoglie di S. Gaetano da Thiene, del beato Paolo Burali e altri venerabili confratelli (quelle di S. Andrea Avellino, però,  sono invece nella sovrastante basilica).
Papa Clemente XIII, l’11 settembre 1762 ne confermò il culto che già da due secoli gli veniva tributato. Viene raffigurato con in mano il Crocifisso per la sua grande devozione alla Passione di Cristo.

S. Andrea Avellino

Sant’Andrea Avellino (Castronuovo, Potenza, 1521 – Napoli, 10 novembre 1608), fu ordinato sacerdote nel 1545, nell’ottobre 1547 si trasferì a Napoli per frequentare la facoltà di diritto di quella Università.
Ebbe come direttore spirituale il teatino, futuro beato, padre Giovanni Marinoni.
Nel 1556 vestì l’abito dei Teatini di San Paolo Maggiore di Napoli, cambiando il suo nome di battesimo con quello dell’Apostolo della croce.
A Napoli, Andrea dove si fece conoscere per la sua saggezza e il suo ruolo di mediatore nei conflitti che dividevano la città.

Beato Paolo Burali d’Arezzo

Il Beato Paolo Burali d’Arezzo (Itri, Gaeta, 1511 – Torre del Greco, 17 giugno 1578) era di famiglia nobile, ed in realtà si chiamava Scipione. Trascorse la sua infanzia a Napoli e a soli 14 anni frequentò l’Università di Salerno per poi passare a Bologna, dove si laureò in diritto civile e canonico.

Nominato cardinale, fu per qualche tempo a Roma con incarichi nella curia prima di essere trasferito definitivamente a Napoli nel 1576, morendo solo due anni dopo a Torre del Greco.

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