S’ à dda ógnere l’asso

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Letteralmente: occorre ungere l’asse.

Tangentopoli, Roma Capitale e migliaia di altre storie del genere non sono cose nuove, visto che anche nel passato l’abitudine di fare (e ricevere) favori per agevolare qualche questione era cosa normale.

Ma tangente fa il paio con corruzione, una pratica diffusa un po’ dappertutto, soprattutto nel mondo della politica: condannata anche dalla Chiesa che la considera immorale, fa comunque parte del vivere moderno, una parte propria della condizione umana, un regolatore dell’equilibrio economico e finanziario.

Una pandemia endemica e non battibile.

Con la mazzetta si ottiene tutto: appalti, posti di lavoro, permessi, autorizzazioni, che in un mondo civile dovrebbero essere un diritto, ma probabilmente non è così e (non) ce ne facciamo una ragione.

Veniamo alla nostra espressione.

Per far si che la ruota giri al meglio occorre provvedere ad ungere l’asse ed il relativo ingranaggio che la sostiene, evitando attriti e facilitando così il percorrere del carro o della carrozza.

Una volta era grasso animale: oggi come detto, il naturale rimedio è stato sostituito nel migliore dei casi da cartamoneta, da consegnare al deus ex machina nei modi più fantasiosi e disparati possibili…

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