Sparterse ‘a cammisa ‘e Cristo

Letteralmente: spartirsi la camicia di Gesù Cristo.

I Vangeli, relativamente all crocifissione di Gesù, ci raccontano che, dopo averlo spogliato dei suoi poveri panni, i quattro soldati responsabili di tale atto meschino, decisero di giocarsi la tunica ai dadi.

L’episodio viene riferito, nello specifico dall’evangelista Giovanni (19, 24):

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cucitura, tessuta tutto d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca.» Così si adempiva la Scrittura: «Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte». E i soldati fecero proprio così”.

La camicia (cammisa) a cui ci riferiamo è proprio la tunica.

Noi riferiamo tale espressione per sottolineare i comportamenti di chi, in talune situazioni, si accanisce contro chiunque per far proprie le porzioni di qualcosa, seppur esigue e di poco conto…

Non è forse quello che oggi avviene in termini di tassazione, dove a pagare sono sempre gli stessi e dove l’accanimento dei gabaellieri del XXI secolo si segnala spesso per l’incredibile accanimento?

Fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacra_Tunica

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