Tené ‘e lappese a quadrigliè p”a capa

Letteralmente: avere le matite a quadretti per la testa.

All’ignaro turista capitato a Napoli, nel sentire il termine “quadrigliè” potrebbe venire in mente qualcosa che ha a che fare con il ballo… (sapete che, tra le altre, ci associano sempre a canzoni e mandolini).

In questo caso il latore dell’espressione ci vuol fare intendere di essere preoccupato, di avere per tale ragione una profonda inquietudine che sfocia in un grande mal di testa!

Perché usiamo questa espressione?

Diciamo subito che lappese a quadrigliè è la corruzione dell’espressione latina “lapis quadratum seu opus reticulatum diventata lapis quadrellatum” (da qui lappese a quadriglié): si trattava di un’antica pratica di costruzione muraria romana consistente nel creare piccole piramidi di tufo o altra pietra, tali che osservando il muro si avesse l’impressione di vedere una serie di quadratini posizionati diagonalmente.

La costruzione richiedeva grande attenzione e precisione ed una concentrazione che, protratta per lungo tempo, poteva dare qualche emicrania al paziente costruttore!

Se volete vedere un esempio di lappese a quadrigliè andate a Piazza del Gesù Nuovo e guardate la facciata della omonima chiesa (se siete pigri, allora, guardatevi la foto)…

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‘E lappese appezzate a part’ ‘a capa
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