Jí truvanno scescé

Foto di Marco Federmann da Pixabay

Letteralmente: andare alla ricerca di uno “scescè”.

Questa è un’espressione che proviene dalla dominazione francese a Napoli (particolarmente quella di Gioacchino Murat) e che viene da noi utilizzata per apostrofare qualcuno che voglia trovare cavilli o scuse per non fare ciò che è necessario, oppure accampare strane argomentazioni per tirarsi fuori.

L’espressione altro non è che la corruzione del francese chercher (cercare).

E’ molto probabile che sotto una delle due dominazioni (oltre a quella di Murat del settecento ci fu anche quella angioina) qualche soldato francese avesse chiesto a qualche nostro concittadino qualche informazione, forse di tipo toponomastico indirizzandogli un “Je cherche” (io cerco).

Poco avvezzo alle lingue straniere (e forse più disposto a sopportare presenze straniere) pare che il destinatario della richiesta avesse capito che la frase contenesse un non meglio identificato “scescè”.

Ovviamente, altri curiosi gli chiesero che cosa volesse lo straniero (lo sapete, noi i fatti nostri difficilmente li facciamo…), tanto che egli rispose (immaginiamo) con un “… e che ne saccio: jeve cercanne scescè”, suscitando la generale ilarità!

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