Lèvate ‘a miezo, famme fà ‘o spezziale

Foto di analogicus da Pixabay

Letteralmente: togliti di torno e lasciami fare lo speziale.

Diamo innanzitutto conto del termine speziale: in questo caso ci riferiamo al farmacista o a colui il quale preparava medicine a base di erbe e non al venditore di spezie.

Oggi vediamo il farmacista come un semplice rivenditore di farmaci, molti dei quali da banco, articoli che non si fermano alla pillola per il mal di testa, ma che, per ragioni di business, vanno fino agli spazzolini, ai pannolini ed altro.

Una volta i farmacisti (qualcuno, se richiesto, lo fa ancora) preparavano in bottega i farmaci con tecniche galeniche, preparazione che richiedeva grande attenzione nell’usare i preparati, nel dosare le quantità e nel verificarne la riuscita.

Quando usiamo questa espressione a Napoli? Nel momento in cui, con la scusa di richiedere la massima concentrazione, chiediamo a qualche scocciatore di andar via, di smetterla di ronzarci attorno procurandoci fastidio.

Altre volte mandiamo a quel paese in questo modo quegli inopportuni che ci affliggono con consigli e suggerimenti non richiesti, non importanti, non utili.

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