Madonna mia fa’ stà bbuono a Nirone

Letteralmente: Madonna mia fai stare bene Nerone.

L’affermazione, diciamolo subito, ha poco a che fare con la Roma imperiale e con il cruento Nerone, che i più ricordano per le sue efferratezze e per aver provocato il famoso incendio di Roma.

Il napoletano non associa alla figura storica di Nerone la violenza delle sue azioni, bensì il suo ruolo e come questo era esercitato: l’imperatore, quindi, l’uomo forte a cui affidarsi, nel bene e nel male, nella vita di tutti i giorni.

Riconosciamo, quindi, che la presenza paterna in casa è necessaria, soprattutto se di spessore ed in grado di esercitare quella protezione e sostegno utili a tutta la famiglia.

Questa è una delle versioni. Tuttavia, un’altra, reale, ci riconduce alla nostra politica e ai danni che essa, nel passaggio di responsabilità, produce.

Negli ultimi anni abbiamo avuto diversi governi, molti dei quali, dopo allettanti promesse elettorali, hanno spinta più sulla leva del rigore e delle tasse che su un reale piano di sviluppo che portasse il paese fuori dal decennale impasse.

Ad ogni passaggio, noi poveri cittadini abbiamo solo dovuto pagare le conseguenze della precedente gestione (o almeno così ci hanno fatto sempre credere), materializzatesi con perdita di diritti, decadimento dei servizi e nuove imposte e tasse.

In ossequio all’altra espressione napoletana “Signore maje peggio!(1), quindi, noi ci auguriamo con questa frase che le cose non cambino, anche se siamo costretti a sopportare qualcuno (al quale abbiamo preso le misure) del quale, tuttavia, ne faremmo veramente a meno…

(1) Signore fà che non mi accada nulla di peggio

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