Mannaggia ô pataturco!

Foto di Cico Zeljko da Pixabay

Letteralmente: mannaggia il pata-crucco!

L’esclamazione è una di quelle che si sente maggiormente risuonare a Napoli, rivolta contro qualcuno o qualcosa, per sottolineare un momento di rabbia e frustrazione, senza voler richiamare tuttavia in causa alcuna divinità religiosa!

Non vogliamo essere blasfemi, quindi escludiamo a priori che l’affermazione che ci occupa sia una bestemmia.

Perché diciamo mannaggia nelle nostre imprecazioni? Etimologicamente il termine è una deformazione della frase: male ne abbia (ma(le) n(e) aggia→ mannaggia=). E qui nessun problema.

Quando si chiama in causa il “pataturco” però un chiarimento è d’obbligo.

Molti penseranno che ci si voglia riferire ad un generico “pate de’ turche” (padre dei turchi), anche se questo è l’appellativo che gli ex ottomani hanno dato ad un padre fondatore della patria, quel Mustafa Kemal Atatürk fondatore e primo presidente della Repubblica Turca. Se questo è il vostro pensiero, siete completamente fuori strada…

L’origine è ben altra: si deve partire dal termine patatucco, fusione di due parole ossia “patata” e “crucco”, un modo di prendere in giro durante il primo conflitto mondiale il nemico austro-ungarico, ossia mangiatore di patate e crucco.

Ma cosa era “crucco”? Semplicemente il nome di origine slava con il quale i soldati italiani apostrofavano i tedeschi durante la prima e poi la seconda guerra mondiale.

Quindi la parola originale era patatucco, portata poi a Napoli dai reduci della grande guerra (e mutata in pataturco), i quali nei loro improperi non mancavano di ricordare i vecchi nemici di trincea che avevano affrontato (e vinto).

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