‘O fatto d”e quatte surde

Letteralmente: il racconto dei quattro sordi

A volte, seppur nel tempo dell’evoluzione tecnologica e della globalizzazione che ci mette in contatto con chiunque in qualsiasi punto del pianeta, talvolta parlare agli altri e comprenderne le richieste è veramente difficile.

Quando ci troviamo in queste condizioni a Napoli facciamo riferimento a questo simpatico racconto che mette in evidenza propri i temi della diffusa incomunicabilità.

In breve: in un vagone si trovano insieme quattro viaggiatori sordi, che in occasione dell’arrivo del treno nella nostra Stazione Centrale di piazza Garibaldi, avviano un surreale dialogo del genere:

Il primo sordo: Scusate, simmo arrivate a Napule? (scusate, siamo giunti a Napoli?)

Il secondo sordo: Nossignore, cca è Napule! (nossignore, qua è Napoli!)

Il terzo sordo (alquanto spaesato): I’ me penzavo ca stevamo a Napule (pensavo fossimo a Napoli)

Il quarto sordo a conclusione di questo sconclusionato dialogo: Maje pe’ cumanno, quanno stammo a Napule, m’avvisate? (per cortesia, quando arriveremo a Napoli, me lo dite?).

Non ci capita spesso di non ascoltare perché presi a rincorrere i nostri pensieri o perché non interessati al tema? e, parimenti, non ci arrabbiamo quando qualcuno non presta attenzione alle nostre istanze?

E’ un problema di attenzione e soprattutto di buona educazione che, basta volerlo, può essere facilmente superato!

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