Foto di Daniel Borker da Pixabay
Letteralmente: il trombetto alla (della) Vicaria.
La prima cosa a cui state pensando in questo momento è che chi vi scrive abbia commesso un errore di battitura, ma non è così.
Ci stiamo riferendo proprio al trombetto, di genere maschile, che altro non era che il banditore (o il trombettiere) che un tempo leggeva gli avvisi e i bandi pubblici, magari annunciandosi al suono di una trombetta!
Chi vogliamo indicare con questa espressione? I pettegoli, quelli che nun sapeno tene’ ‘nu cicero ‘mmocca (quelli che non sanno tenere un cecio in bocca), i diffusori delle altrui notizie o di fatti che sarebbe stato meglio tacere, a conferma della utilità dell’espressione “Di un bel tacer non fu mai scritto” (attribuita a Dante Alighieri, ma è più probabile che si tratti di una leggera variazione di un verso di Iacopo Badoer, un librettista e poeta italiano vissuto nel XVII secolo).
Venendo ai fatti di casa nostra, il trombetto in questione aveva il compito, come detto, di leggere i bandi emanati dalla Gran Corte della Vicaria, cosa che faceva un po’ dappertutto in città, facendosi annunciare da uno squillo di tromba.
La Vicaria è un antico quartiere napoletano, che abbiamo già descritto ne “Le strade di Napoli”, che ha contribuito ad arricchire la lunga lista dei modi di dire napoletani con “Che bella jurnata, e nisciuno se ‘mpenne!”, dicette ‘o boia d’ ‘a Vicaria (per segnalare una stasi negli affari) Essere muro e mmuro cu ‘a Vicaria, ossia essere pronti ad espiare in carcere il reato commesso, Hè fatt’ ‘a trummetta ‘a Vicaria, espressione che ci occupa e tante altre che potrete scoprire nel nostro database.
Anticamente il quartiere era denominato “‘a via d’ ‘e chianche” per la presenza di numerose macellerie (del perché si chiamassero “chianche” ve ne abbiamo parlato in un altro articolo), ed era collocato tra Forcella e la zona di Porta Capuana, che prende il nome da Castel Capuano, il più antico castello napoletano, così detto perché si trovava un tempo a ridosso della via che conduceva a Capua.
Oggi la zona prende più propriamente il nome di Vasto.
Al tempo di don Pedro di Toledo, viceré di Napoli tutti i tribunali di cui la Gran Corte della Vicaria era il maggiore, furono riuniti in Castel Capuano, ancóra oggi, a Napoli, sede della maggior parte dei tribunali cittadini.
Da questo Tribunale, quindi, il nostro trombetto partiva per diffondere le notizie in giro per la città.