Il significato delle espressioni “Azz!” e “Azzò!”

, anteponendola alla successiva espressione, Tempo fa mi ero imbattuto in un simpatico articolo apparso sui siti online Napolitoday e Vesuviolive.it nei quali si discuteva dell’etimologia dell’etimologia dell’espressione “Azz!“,  spesso usata a Napoli durante qualche conversazione.

Entrambe le testate escludevano che il termine avesse a che fare con l’organo genitale maschile, ma che derivasse addirittura da un’espressione in lingua tedesca.

L’argomento è stato di grande interesse, tanto che ad appoggiare questa tesi è intervenuto addirittura il Console onorario tedesco a Napoli, in un post su Facebook che riportiamo integralmente:

“Impossibile non notare la grande somiglianza tra queste due espressioni! Pare proprio che la parola napoletana “Azzó” derivi dal tedesco “Ach so” e che tale influenza linguistica risalga ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. A sostenere questa tesi è Giuseppe Indipendentista Domizio che sulla sua pagina “Briganti” sviluppò questa teoria, voi cosa ne pensate?”
Leggete questo articolo per saperne di piú. https://bit.ly/2LMBUZb.

In pratica, nel gergo comune la parola “Azz!”, dopo una breve pausa viene chiusa con una vocale “o”. Un’espressione del genere viene usata anche dal popolo tedesco per esprimere un senso di meraviglia o di stupore ( “Ach, so!”. .

A confermare una simile ipotesi è sceso infine  il Goethe Institut, a voler chiudere definitivamente la tematica!

Chiusa? Non direi… appropriandomi dell’espressione passata alla storia di Gigi Garzya, difensore del Lecce e poi del Bari, il quale non essendo in sintonia con il suo allenatore dichiarò: “Sono pienamente d’accordo a metà col mister!”.

Infatti, secondo il mio modesto avviso, occorre fare molta attenzione (e poca confusione) dicendo che le espressioni sono due ed esattamente Azzò!, per la quale posso concordare circa l’origine germanica, ma noi abbiamo anche “Azz!“, questa derivante sicuramente dall’organo di riproduzione maschile, che esprimiamo nei momenti di particolare tensione e di arrabbiatura (quindi nulla a che vedere con la meraviglia), anteponendola tuttavia alla successiva espressione, come ad esempio: Azz!: ma quanti vvote te ll’aggia dicere…” che in italiano tradurrei con un “Caxxo, ma quante volte te lo devo dire?, espressione che poco ha a che fare con lo sbigottimento e più con la perdita di pazienza!

Che ne dite?

 

 

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