Nella foto: l’altare della chiesa di Santa Maria di Caravaggio a Napoli.
Letteralmente: i ciechi di Caravaggio, un soldo per farli cominciare e una lira per farli tacere.
Così a Napoli definiamo coloro i quali, in un primo tempo restii al dialogo, tale che per avviare con loro una qualsiasi forma di comunicazione si è quasi costretti a pagarli, ma quando poi attaccano a parlare non la smettono più, tanto che per farli tacere (non potendogli sparare…) sarebbe il caso da dargli un obolo quantitativamente superiore al precedente.
C’entra qualcosa, nell’etimologia dell’espressione il famoso pittore Michelangelo da Caravaggio?
Niente affatto!
L’origine di questa espressione risale al 1873 quando il filantropo Domenico Martuscelli Del Duca accolse i primi giovani non vedenti in quello che sarebbe diventato l’Istituto Martuscelli, sito in un fabbricato, già convento degli Scolopi prima e poi dei Barnabiti, dalle parti di piazza Dante ed attiguo alla chiesa di Santa Maria di Caravaggio.
La chiesa venne in un primo tempo consacrata alla Natività di Maria e, successivamente, a Santa Maria di Caravaggio, un paesino della provincia bergamasca dove, il 26 maggio 1432, vi era stata un’apparizione della Vergine alla pastorella Giovannetta.
L’Istituto era collegato alla chiesa per il tramite di un passaggio, tante che gli ospiti dell’Istituto furono collegati al tempio e chiamati ‘e cecate ‘e Caravaggio.
Proprio in quel periodo una coppia di giovani ospiti dell’Istituto, piuttosto che imparare un mestiere, decisero, sfruttando le loro doti canore, di esibirsi armati di chitarra e mandolino, con un ristretto repertorio musicale proprio nel vicoletto attiguo l’Istituto.
Gli abitanti del luogo in un primo tempo, anche per carità cristiana, favorirono tale attività, foraggiando i due cantanti, fino a quando, stufi, decisero di aumentare l’entità dell’obolo affinché i due andassero a dimostrare le loro doti canore in altro luogo, ma molto lontano dal loro.
Per avere un pronto riferimento del valore di lira e soldo, occorre rammentare che all’epoca una lira era composta da venti soldi. Quindi, se facciamo bene i calcoli, per allontanarli decisero di quintuplicare l’obolo!