A ‘na cert’ora

Foto di Anja da Pixabay

Letteralmente: ad un’ora certa.

Siamo a Napoli e quello che l’espressione intende deve essere… inteso in fase con il modo di vivere partenopeo, dove l’obbligo e la costrizione non sono contemplati e non fanno parte del vivere quotidiano.

La sveglia che non suona, l’orologio mal sincronizzato, il traffico, la necessità di prendere un caffè, tutte congiurano contro il concetto di ora certa, e fanno male a coloro che, maniaci della puntualità, sono costretti a fastidiose attese, come chi vi scrive.

A confermare quest’attitudine, quando si da’ un appuntamento si dice “a via de’ ...” che vale all’incirca, più o meno.

Se vi danno un appuntamento a ‘na cert’ora, quindi, e vi dicono “nce vedimmo a via d’ ‘e cinche“, non vi presentate puntuali all’appuntamento, anche se la cosa vi fa soffrire, ma prendetevi quelli che, nel mondo del lavoro, vengono definiti i “dieci minuti canonici”, quando in attesa di qualche invitato la riunione non ha inizio, slittando magari di qualche minuto, giustificando così il ritardatario, magari intrattenuto da altri impegni!

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