‘O Cuffiatòre
Pietro Treccagnoli, attento e acuto ricercatore di napoletanità colta, autore de “L’Arcinapoletano”, riporta questa poesia di Diego Petriccione, 1939:

‘Na faccia ‘e cuffiatore, ‘nu nasillo
‘ncriccato, senza scarpe ô pede, bello
aggio visto passà stu piccerillo
e mm’è piaciuto assaie, stu scugnizziello.
E lle sto ghienno appriesso pe Tuleto.
Stu parmo d’ommo, ‘nu ziracchio, e cchiù
ogni tanto s’avota e guarda areto
cu n’aria ‘e ‘nu milordo e scemanfù!

Nota a margine

‘O cuffiatore deriva dal verbo cuffià, che identifica l’atteggiamento di scherno, di simpatica presa in giro, di chi si prende gioco delle persone.

Per quanto riguarda l’etimo ci sono varie ipotesi di derivazione: la prima ci viene dal tardo latino cofea/cuphia, mutuato da cuppa (per la sua forma a coppa); la seconda dal greco κυπιοσ, kùpios, che in greco indicava non solo l’inganno, ma anche la gogna pubblica alla quale venivano esposti i condannati con conseguente derisione.
Va detto però, che nel significato comune italiano cuffiare significa anche coprire con una bugia e che il termine cuffia/scuffia indica anche un copricapo (da scuffiar, capovolgere); il termine probabilmente è stato mutuato dal francese coiffeur e dal tedesco kufe (con la stessa, lontana origine).
Il rimpianto Lello Brak (Raffaele Bracale), invece, sosteneva una derivazione dall’arabo quffa= corbello, riferito ai sempliciotti e facilmente imbrogliabili venditori di ortaggi e frutta che una volta giravano per i mercati e le strade popolare portando la merce in una “cuffa”, cioè un cesto rotondo di vimini intrecciati.
Infine, con riferimento alla poesia, “ziracchio“, dall’arabo zeraic, spazio corrispondente a un palmo, indica una persona di bassa statura (fisica o morale); scemanfù, è un indisponente borioso, e deriva dal francese “Je m’en fous “(me ne fotto).

Fonti

Pagina Facebook “Etimologia delle parole napoletane” (https://www.facebook.com/gabriellacundarietimologia)
(da un mio vecchio post, R.Bracale, P Treccagnoli, G.Vitiello, et Al., modificati; le immagini: i corbelli/cesti)

Detti, proverbi, espressioni e lemmi collegati

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