Comme me pesa ‘sta capa…
* Nel lontano 1940 Nino Taranto lanciò con successo “M’aggio ‘a curà“, una canzonetta di Pisano e Cioffi, che ripeteva ad ogni strofa il lamento del titolo.
Nel 1957 gli rispose Nino Renato Carosone con la canzone “Pigliate ‘na pastiglia“.
* L’unica cura per il mal di testa – a distanza di quasi un secolo – è l’Aspirina, e ancora psicologi e psicoterapeuti non hanno trovato ancora una vera e propria cura per l’emicrania.
* L’Aspirina fu registrata da Bayer nel 1899 con il marchio dell’acido acetilsalicilico; l’Italia brevettò il farmaco solo nel 1978, per porre fine alla speculazione di falsi farmici proposti da ciarlatani; “pir” si riferisce alle proprietà antipiretiche del composto, antipiretico e analgesico, fu brevettato dalla Bayer con il nome di Aspirina: la “a” iniziale degli indica la presenza dell’acido salicilico (che si ritrova nel salice) e dell’acido piruvico.) e delle piante del genere Chrysanthemum.
Si racconta che la Bayer, nel 1899, si sia ispirata a sant’Aspreno per dare il nome al nuovo farmaco.
* Aspreno fu il primo vescovo di Napoli e poi primo patrono, oggi secondo dopo san Gennaro, ed è invocato contro l’emicrania, che -si dice- guariva con le mani. Ma il legame tra l’Aspirina e sant’Aspreno, per quanto apparentemente plausibile, è solo una leggenda diffusa da diversi siti che raccolgono fonti purtroppo infondate, come racconta Marino Niola nel l libro “I Santi Patroni”
*Riflessioni … napoletane
“‘A capa è ‘na sfoglia ‘e cipolla” (la testa è una sfoglia di cipolla), dicono a Napoli, sottolineando che la cipolla è composta da falde sottili che facilmente possono sfaldarsi. Anche la mente dell’uomo, con le sue svariate e interconnesse strutture cerebrali che coordinano percezione, consapevolezza, controllo ed emozioni, è delicata come la cipolla e basta un piccolo episodio per provocare sfaldamenti … Entrambe, poi, possono essere sane e fresche, ma anche viecchie e fracete.
*Cepolla, viene dal latino caepa, da cui caepula; sfoglia, da dis + folia; viecchio, dal latino vetus/vetulus; fraceco, dal basso latino fracidus).
Stu, ‘sto, ‘sta, ‘sti sono forme aferizzate dell’ aggettivo maschile chisto/chistu e/o di quello neutro chesto/chestu, corrispondenti alle forme italiane dell’aggettivo “questo”; possono essere usate sia davanti a parole comincianti per consonante, utilizzando una semplice elisione: st’ommo, st’anema. st’idioti

Fonti

Dai miei vecchi post, modificati; immagine: Sant’Aspreno vescovo, immagine dalla cappella del Duomo di Napoli)
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