Napoli esiste?

A Napoli ho scoperto l’immonda parentela tra l’amore e il Cibo.
Non è avvenuto all’improvviso, Napoli non si rivela immediatamente: è una città che si vergogna di se stessa; tenta di far credere agli stranieri che è popolata di casinò, ville e palazzi.
Sono arrivato via mare, un mattino di settembre, ed essa mi ha accolto da lontano con dei bagliori scialbi; ho passeggiato tutto il giorno lungo le sue strade diritte e larghe, la Via Umberto, la Via Garibaldi e non ho saputo scorgere, dietro i belletti, le piaghe sospette che esse si portano ai fianchi.
Verso sera ero capitato alla terrazza del caffè Gambrinus, davanti a una granita che guardavo malinconicamente mentre si scioglieva nella sua coppa di smalto.
Ero piuttosto scoraggiato, non avevo afferrato a volo che piccoli fatti multicolori, dei coriandoli.
Mi domandavo: «Ma sono a Napoli? Napoli esiste?»

 

 

Jean Paul Sartre (1905 – 1980)
Filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Da “Alimenti”, p. 19 Spaesamento. Napoli e Capri

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