Ferdinando di Borbone, divenuto re a 8 anni, ebbe come istitutore lo Domenico Cattaneo Principe di San Nicandro, che le cronache dell’epoca descrivono “ignorante, incapace, ipocrita, gretto e vizioso”.
In effetti, il nobile-contadino più che istruire il nipote, lo faceva divertire come un pazzo, consentendogli usanze volgari e irrituali, come gli enormi piatti di spaghetti al pomodoro da mangiare con le mani durante gli spettacoli al teatro San Carlo oppure l’abitudine di ricevere i suoi ospiti seduto su ‘o càntero (vaso da notte).
In effetti, il nobile-contadino più che istruire il nipote, lo faceva divertire come un pazzo, consentendogli usanze volgari e irrituali, come gli enormi piatti di spaghetti al pomodoro da mangiare con le mani durante gli spettacoli al teatro San Carlo oppure l’abitudine di ricevere i suoi ospiti seduto su ‘o càntero (vaso da notte).
Così, quando a 17 anni Ferdinando sposò (per ragioni di Stato) Maria Carolina, erede al trono austriaco, il cognato Giuseppe, futuro re austriaco, gli regalò un vaso da notte austriaco che Ferdinando battezzò “Zi’ Peppo” (diminutivo di Giuseppe), e lo pose in bella vista nella Sala Ambasciatori del suo appartamento privato, usandolo abbassandosi i calzoni, anche davanti ad ospiti illustri.
Il dono fu anche imitato e duplicato: ad esempio due altri zi’ Peppo vennero donati alla coppia reale a Calatafimi, e re Ferdinando dovette anche ringraziare i “perfidi repubblicani” …
Il dono fu anche imitato e duplicato: ad esempio due altri zi’ Peppo vennero donati alla coppia reale a Calatafimi, e re Ferdinando dovette anche ringraziare i “perfidi repubblicani” …
Càntero è lemma settecentesco derivato dal greco kántharos (coppa).
Fonti
(da un mio vecchio post, modificato; l’aneddoto è molto conosciuto e il termine napoletano/italiano deriva dal greco κάνϑαρο;
le foto: un càntero lungo, che era in realtà un sedile che ha ispirato gli attuali gabinetti.
le foto: un càntero lungo, che era in realtà un sedile che ha ispirato gli attuali gabinetti.