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Un’antica filastrocca aiuta a riconoscere i mesi dell’anno e la loro lunghezza in giorni: “Trenta giorni ha novembre con aprile, giugno e settembre. Di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri fan trentuno“.
Ecco quindi che gennaio, marzo, maggio, luglio, agosto, settembre e dicembre sono oggetto della nostra… analisi!
Scherzi a parte, mi ha molto incuriosito il fatto che il 31 del mese viene utilizzato in diverse espressioni, ognuna delle quali ha un suo preciso significato.
Affidiamoci innanzitutto alla tombola napoletana che con il suo 31 – ‘O patrone ‘e casa (il padrone di casa), ci racconta le difficoltà che molte famiglie hanno di pagare il pigione (vi consiglio di cliccare sul link sovrastante per leggere un approfondimento sul pagamento d’ ‘o pesone e casa).
Ma esisteva anche una taverna, alquanto famosa, sulla cui storia vi consigliamo l’articolo correlato in basso (qui, tuttavia, ci riferiamo al numero civico).
Nel dubbio al trentuno ci si arriva con estrema difficoltà, ma a volte un piccolo sforzo aggiuntivo può essere assolutamente necessario (Avimmo fatto trenta, facimmo trentuno! oppure Chi fa trenta, fa pure trentuno).
Esiste poi un’altra espressione che, sulla scorta delle precedenti riferiamo nei confronti delle persone esose Vule’ ‘o mese ‘e trentuno, ossia volere il massimo possibile (come la busta paga degli operai di un tempo più sostanziosa nei mesi di 31 giorni).
Ma si può anche rivolgere un’altra espressione a chi non è coerente e ci propina verità destinate a modificarsi nel breve tempo (Tu ‘o miette e tu ‘o lieve ‘o mese e trentuno).
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