Come avrete avuto modo di leggere nel nostro Almanacco, oggi la Chiesa cattolica festeggia San Martino, vescovo cristiano di Tours nel IV secolo, originario della Pannonia, nell’odierna Ungheria.
San Martino è sostanzialmente famoso per tre cose: l’episodio del taglio del mantello, ceduto poi ad un mendicante nelle cui vesti si celava addirittura Gesù Cristo, l’estate a lui dedicata (che stiamo vivendo in questi giorni) e per il fatto che il santo sia protettore dei cornuti.
Perchè al santo è stato assegnato questo compito… così gravoso? Certamente non per il suo comportamento, ma perché, dopo la sua morte, fu sepolto proprio l’11 novembre, nei giorni in cui si organizzavano fiere di bestiame, che prevedevano la presenza di moltissimi animali provvisti di corna (qualcuno ci ha voluto vedere, non senza malizia, data l’assenza degli uomini impegnati nelle compravendite, una maggior libertà da parte delle proprie mogli!).
Tralasciando infine la storia della sorella del santo, bella e disponibile, che non pochi… grattacapi gli provocò!
Vi sembrava che la tradizione proverbiale napoletana non fosse prodiga di elementi? Figuriamoci!
Ce ne sono talmente tanti che ci è andata sotto anche una strada napoletana famosa, Forcella, ma non per colpa dei suoi abitanti ( Abeta’ a Furcella).
Vi facciamo un regalo, proponendovene alcuni che ci sono piaciuti e rimandandovi al nostro motore di ricerca per trovarne tanti altri ancora!
Proverbi e modi di dire napoletani sul termine corna.
Si saglie ‘ncopp’ a ‘e ccorne e chillo, può da’ ‘a mano a ‘o Pateterno
Si ‘o munno caresse ‘o mantenessero ‘e ccorna
Vicie’, tiene cchiù corna ca ‘nu cato ‘e maruzze
Si tutte ‘e corne fossero lampiune, mamma d’ ‘o Carmine e che illuminazione!