Esiste una versione in napoletano della Bibbia?

La risposta è si!

don_matteo_coppolaDopo essere stata pubblicata praticamene in ogni lingua, della Bibbia c’è anche una versione interamente in dialetto napoletano. A tradurla – una fatica durata dieci anni – è stato un sacerdote partenopeo, don Matteo Coppola di cui oggi ricorre il primo anniversario della sua scomparsa.

Scopo della traduzione, ebbe a motivare il sacerdote napoletano “è  far conoscere la parola di Dio“.

Nato in una famiglia di operai a Napoli, don Matteo si laureò in teologia alla Pontificia Facoltà Teologica dei Gesuiti a Posillipo ed è stato parroco in diverse parrocchie del Comune di Vico Equense.

Oltre agli studi e all’attività pastorale, il sacerdote si è sempre dedicato alla sua vera passione: la lingua e la letteratura napoletana e, prendendo spunto da un passo del Concilio Vaticano II, nel quale si recita: “La Chiesa cura con materna sollecitudine che si facciano traduzioni appropriate e corrette nelle varie lingue” ha pensato bene di tradurre la Bibbia in lingua napoletana (lingua riconosciuta nel gennaio 2014 patrimonio dell’UNESCO).

nuovotestamentoLa traduzione, durata ben dieci anni, ricalca fedelmente la Bibbia della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e la Bibbia di Gerusalemme, dalla quale ha trascritto la divisione del testo, i titoli e i sottotitoli e le numerose note, mantenendo in italiano alcuni termini per i quali non esiste alcuna traduzione in napoletano per un totale di oltre tremila pagine suddivise in sette volumi.

Era nata anche una trasmissione televisiva lanciata da Metropolis Network, su Metropolis Tv dove, due volte a settimana, i telespettatori potevano ascoltare i passi della Bibbia in napoletano, letti direttamente dal sacerdote.

L’imponente opera è stata anche insignita di importanti riconoscimenti quali il premio “Masaniello” e il premio “Salvatore Di Giacomo“, oltre ad essere stata spunto di numerosi incontri e convegni in tutta la Campania.

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