Fà ‘e scarpe a quacched’uno (oppure “farle ‘nu vestito”)

Letteralmente: fare le scarpe (o un vestito) a qualcuno.

Quando a Napoli qualcuno moriva c’era l’usanza di vestirlo di tutto punto, scarpe comprese, per consentirgli in questo modo di presentarsi in modo acconcio alla presenza dell’Onnipotente, cominciando nel migliore dei modi la “nuova” vita eterna.

Dobbiamo dire che tale usanza è andata sempre più decadendo nella nostra città, mentre viene mantenuta in moltissimi luoghi, anche e soprattutto nel Nord Italia.

Ritornando a noi, il trapasso andava preparato con cura, tanto che, soprattutto nelle famiglie meno abbienti, il vestito e/o il paio di scarpe nuove venivano acquistati, non senza sacrifici di tipo economico, e riposti nell’armadio, molto tempo prima.

Ovviamente il pensiero principale era quello di assicurarsi una nicchia (oppure una cappella gentilizia, a seconda delle possibilità economiche) in cui essere riposti.

E pensare che oggi va di moda la cremazione: più umana, più veloce, più economica…

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