Mettere a uno ‘ncopp’ a ‘nu puorco

Letteralmente: mettere qualcuno sopra ad un maiale.

Proseguiamo, dopo l’analisi del lemma “puorco“, a parlare di maiali.

A Napoli quando “mettimme a uno ‘ncopp’ ‘a ‘nu puorco” intendiamo voler sparlare di lui, mettere la sua figura al pubblico ludibrio, così come, qualche secolo fa, il popolino aveva l’abitudine di portare alla gogna un condannato a cavalcioni di un maiale, affinché fosse oggetto, lungo questo infame percorso, dello scherno e delle ingiurie di tutti.

Pensandoci, sorrido avendo davanti agli occhi uno dei più divertenti film di Alberto Sordi, nella sua geniale interpretazione de “Il marchese del Grillo”. Il nobile Onofrio riuscì, attraverso la corruzione, a far giudicare un povero falegname di origine ebrea, Aronne Piperno, il quale fu ingiustamente condannato e portato alla gogna non a dorso di un maiale, bensì di un meno appariscente asino, prendendosi tutto quello che gli arrivava addosso (dagli ortaggi al contenuto di un pitale…).

Ritornando a noi, probabilmente all’epoca dei fatti la popolazione suina era di gran lunga superiore a quella equina, anche perché i maiali (o per meglio dire ‘e puorche) venivano lasciati liberi di circolare per la città, per poter poi, a crescita avvenuta, essere trasformati in salami, prosciutti, cicule, coteche, nzogna ed in altri utilizzi gastronomici tipici dell’animale, essendo commestibili ed utilizzabili tutte le sue parti anatomiche (ricordatevi sempre che “d’ ‘o puorche non se votte niente(1)).

A volte i maiali venivano portati in offerta ai monaci francescani che avevano il proprio convento nei pressi di piazza Carlo III, nel quale gestivano un piccolo ospedale dermatologico, distribuendo pomate ed unguenti prodotti proprio con il grasso dell’animale (al netto, riteniamo, di una piccola quota destinata alle esigenze alimentari dei fraticelli stessi…).

Parole

  • Nzogna:  strutto
  • Cicule: I ciccioli (cicoli) sono ottenuti dalla lavorazione del grasso presente nel tessuto adiposo interno del maiale nella preparazione dello strutto.

(1) Del maiale non si butta nulla

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