Anche tra i pesci ci sono i paraninfi
La sardella ca la sentette rossa rossa se facette: pe llu scuorno ca se pigliaje sotto a ‘nu scuoglio se ‘mpezzaje; ma la vecchia de la vavosa dicette súbbeto: “Ah schefenzosa de sta manera non truove partito ‘ncanna te resta llu marito! Si aje voglia de te allucà tante smorfie nun aje da fà Fora le zeze e fora lu scuorno! Anema, core e ffaccia de cuorno!” Ciò sentenno la sié Sardella s’affacciaje a la fenestella face l’uocchie a zzennarielle a lu speruto nnammuratiello… |
La sardella, che la senti, si fece rossa per la vergogna si infilò sotto uno scoglio, ma la vecchia bavosa disse subito: “Schifiltosa, in questo modo non trovi partito in gola ti resta il marito! Se hai voglia di allocarti, non devi fare tante smorfie: metti da parte le civetterie e la vergogna! Ci vuole coraggio, cuore e faccia di corno!” Sentendola, la signora Sardella si affacciò alla finestrella e fece gli occhi dolci al bramoso innamorato … |
Un aiuto etimologico
Bavosa: il nome è dovuto al fatto che la specie ha la pelle ricoperta di muco viscido e sono prive di squame e può far pensare ad una lumaca; appartiene alla famiglia dei blennidi, pesci ossei con riproduzione tramite uova; diffusa in tutto il mondo (esclusi i mari polari), ha un aspetto che ricorda molto dei pesci preistorici.
Di dimensione piccola, ha la pelle è colorata e puntinata, dall’apparenza coriacea, con colori variopinti che le consentono di mimetizzarsi tra gli scogli e la mimetizzazione, indispensabile, perché è preda facile degli altri pesci. La sua carne – in genere- non è molto apprezzata.
Scuorno: il lemma ha molte ipotesi interpretative, ma la più verosimile è quella di Raffaele Bracale, che la fa derivare dal latino “cornum” con l’aggiunta di una “s” deprivativa (“senza corno o corna” cioè, “scornato”). Questa interpretazione si rifà ai cervi maschi che lottano con le corna per la conquista delle femmine e se sconfitti si allontanano per la vergogna, la sardella per accasarsi non deve essere ritrosa, ma sfacciata.
Zennariello: dal latino cinnum, cenno, dunque accennare e fare l’occhiolino; in napoletano, oltre al termine. esiste anche uno specifico verbo: zennià.
Fonti
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Foto: bavosa in acquario (https://acquariocomefare.com/)