‘Na semmana rint”o mare ‘e Napule (3^ parte)

Anche tra i pesci ci sono i paraninfi

La sardella ca la sentette
rossa rossa se facette:
pe llu scuorno ca se pigliaje

sotto a ‘nu scuoglio se ‘mpezzaje;
ma la vecchia de la vavosa

dicette súbbeto: “Ah schefenzosa
de sta manera non truove partito

‘ncanna te resta llu marito!
Si aje voglia de te allucà
tante smorfie nun aje da fà

Fora le zeze e fora lu scuorno!
Anema, core e ffaccia de cuorno!”
Ciò sentenno la sié Sardella
s’affacciaje a la fenestella
face l’uocchie a zzennarielle
a lu speruto nnammuratiello…
La sardella, che la senti,
si fece rossa
per la vergogna
si infilò sotto uno scoglio,
ma la vecchia bavosa
disse subito: “Schifiltosa,
in questo modo non trovi partito
in gola ti resta il marito!
Se hai voglia di allocarti,
non devi fare tante smorfie:
metti da parte le civetterie e la vergogna!
Ci vuole coraggio, cuore e faccia di corno!”
Sentendola, la signora Sardella
si affacciò alla finestrella
e fece gli occhi dolci
al bramoso innamorato …

Un aiuto etimologico

Bavosa: il nome è dovuto al fatto che la specie ha la pelle ricoperta di muco viscido e sono prive di squame e può far pensare ad una lumaca; appartiene alla famiglia dei blennidi, pesci ossei con riproduzione tramite uova; diffusa in tutto il mondo (esclusi i mari polari), ha un aspetto che ricorda molto dei pesci preistorici.
Di dimensione piccola, ha la pelle è colorata e puntinata, dall’apparenza coriacea, con colori variopinti che le consentono di mimetizzarsi tra gli scogli e la mimetizzazione, indispensabile, perché è preda facile degli altri pesci. La sua carne – in genere- non è molto apprezzata.

Scuorno: il lemma ha molte ipotesi interpretative, ma la più verosimile è quella di Raffaele Bracale, che la fa derivare dal latino “cornum” con l’aggiunta di una “s” deprivativa (“senza corno o corna” cioè, “scornato”). Questa interpretazione si rifà ai cervi maschi che lottano con le corna per la conquista delle femmine e se sconfitti si allontanano per la vergogna, la sardella per accasarsi non deve essere ritrosa, ma sfacciata.

Zennariello: dal latino cinnum, cenno, dunque accennare e fare l’occhiolino; in napoletano, oltre al termine.  esiste anche uno specifico verbo: zennià.

Fonti

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Foto: bavosa in acquario (https://acquariocomefare.com/)

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