Perché, oltre alla presenza di uno stabilimento a Pomigliano d’Arco (Alfa Sud), l’Alfa Romeo, il grande nome della tradizione automobilistica italiana nel mondo ed una parte integrante della storia dell’auto nel marchio ha tanta napoletanità? Forse per i nostri tanti concittadini trasferitisi prima ad Arese per produrre autovetture ammirate in tutto il mondo, poi nello stabilimento di Pomigliano, oggi all’onore delle cronache sindacali per i recenti scontri all’interno dell’ex Gruppo FIAT tra classe dirigente e lavoratori?

No, niente di tutto questo: la notizia è che mentre ALFA è l’acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, l’indicazione ROMEO deriva dal nome dell’ingegner Nicola Romeo, un intelligente imprenditore metalmeccanico di Sant’Antimo, con interessi anche al di fuori dei confini nazionali, il quale, pur di poter continuare a svolgere la propria attività fu “benevolmente” costretto nel 1915 a rilevare l’allora ALFA che aveva lo stabilimento a Portello, nei pressi di Milano, un’azienda ormai in liquidazione.

Terminato il primo conflitto mondiale, la società cambiò inizialmente nome in “Società Anonima Ing. Nicola Romeo e Co.”, per poi tornare a chiamarsi come è oggi.

Vi risparmio ogni ulteriore informazione su questo nostro illustre concittadino che potrete approfondire ai seguenti link:

http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Romeo
http://www.informarexresistere.fr/2012/06/25/la-storia-nascosta-di-nicola-romeo-napoletano-fondatore-dellalfa/

Vi voglio però dire una cosa curiosa che pochi sanno: sembra che l’ingegnere, dopo una lunga battaglia legale con i vecchi proprietari dell’ALFA, decise di recedere dalla sua idea di modificare il simbolo della casa automobilistica (che con lo stemma della città e con il biscione rappresentava univocamente l’imprenditorialità milanese). In che modo? Sostituendo il simbolo del biscione con il nostro Vesuvio!

Avrete capito che poi non se ne fece poi più nulla… ma vi immaginate se, su tutti i circuiti automobilistici, avesse trionfato questo marchio?