Turnà a ccoppe

Letteralmente: tornare a coppe.

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato l’espressione “Fà oppure essere carta ‘e tre (oppure) ‘e tressette“, nel quale vi abbiamo raccontato un po’ di cose su questo napoletanissimo gioco di carte (leggi articolo correlato).

Il modo di dire che vi proponiamo oggi discende anch’esso dal tressette e si riferisce nei confronti di qualcuno che torni su argomenti spinosi, peraltro già ampiamente trattati e definiti.

Perchè proprio il seme di coppe? Lo diceva Chitarrella: si nun tiene che ghiucà, joca coppe (anche se la cosa non è del tutto assodata) che, se non si ha che giocare, è consigliabile scendere con una carta del seme di coppe.

Memore della lezione di Chitarrella, molte volte un’incauto giocatore, non avendo capito del tutto la situazione corrente, mette a terra una carta di coppe che poco c’entra con la giocata richiesta dal compagno oppure e del tutto errata stante le condizioni di gioco, facendo una frittata!

Quanti ne abbiamo incontrati nella vita che intervengono a gamba tesa e nel modo più inappropriato, non sapendo che “di un bel tacer non fu mai scritto”…?

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