Foto di Ann — please donate da Pixabay
Gli ultimi giorni, per chi ha seguito la notizia e per chi ne difende i valori, sono stati di febbrile attesa.
Purtroppo il verdetto della Commissione nazionale per l’Unesco è stata lapidaria: nel 2023, benché apprezzato dai componenti della commissione esaminatrice, il dossier per la candidatura del “caffè italiano espresso tra cultura, rituali, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli” è stata respinta, mentre è stata accolta quella dell’arte italiana dell’Opera lirica, che sarà quindi candidata a diventare patrimonio dell’Unesco.
Peraltro, oltre a Trieste e Napoli, in Italia sono state individuate undici comunità emblematiche del caffè quali Torino, Milano, Venezia, Bologna, Roma, Lecce, Pescara, Palermo e Modica che hanno sottoscritto la Carta dei Valori del Rito dell’Espresso italiano con i valori degni di essere condivisi con l’intera umanità
Per non smentire il fatto che siamo italiani la candidatura è stata molto contrastata al suo interno, tanto che sono state addirittura presentate due proposte, entrambe bocciate.
Ma dopo i dissidi iniziali tra il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso italiano tradizionale e la Regione Campania — con l’espresso partenopeo che rivendicava un ruolo a sé — già l’estate scorsa si era d’accordo a presentare un’unica candidatura.
Storicamente in Italia il caffè arriva nel nord-est, nel porto di Trieste, dopo l’assedio di Vienna da parte dei turchi, e a Venezia, ma Napoli, dove esiste forse la più forte comunità del caffè, l’ha trasformato in un rito simbolo della cultura popolare campana, riconosciuto anche nel resto d’Italia.
Il nostro amato caffè, quindi, per il momento non farà compagnia ad altre specialità regionali, già patrimonio dell’Unesco, quali la mozzarella di bufala campana dop.
Un vero peccato ed uno schiaffo ai tanti che hanno associato alla bevanda dei valori degni di essere condivisi (e tutelati) dall’intera comunità internazionale.
Unesco e non Unesco a Napoli resta il piacere d’ ‘a tazzulella ‘e cafè, che in nessun modo nessuno potrà mai toglierci, in attesa di un nuovo tentativo, magari nel 2024.
Articoli correlati
Caffè: il bicchiere d’acqua va bevuto prima o dopo?
…persino il “caffè sospeso”, simbolo di una ritualità generosa, avalla una peculiarità tutta napoletana riguardo al caffè!
Il caffè preso al Tommaseo a Trieste, al Bicerin a Torino, o al Gambeinus a Napoli sono VIAGGI tutti diversi e autenticamente italiani, come lo sono le varianti e i nomi di ciascuna tazzina