Perchè la discesa Gaiòla (o Caiòla) ha tale nome?

Foto: Flickr

La Caiòla è un isolotto del promontorio di Coroglio, prima detto Euplea per la presenza di un piccolo tempio dedicato a Venere, della quale Euplea è una dei nomi.

Il nome Caiòla (o Gaiòla) deriva dalla disposizione dei ruderi presenti sull’isolotto che hanno una forma di gabbia (che in napoletano, per l’appunto si dice cajòla).

I ruderi presenti sull’isola, di origine romana,  sono detti “della scuola di Virgilio” e si riferiscono ad una villa all’epoca presente, denominata appunto “scuola di Virgilio”” o “casa del mago” che poi è come dire Virgilio perché il poeta era ritenuto allora un mago e, quindi, molto temuto.

L’isola è sempre stata considerata maledetta, sin dai tempi dei romani. La storia racconta che un tempo l’isola era legata alla terraferma da una striscia di terra che un nobile romano, tale Pollione, fece eliminare, forse per meglio garantire la sua privacy; tra le tante storie, infatti, si racconta che l’eccentrico patrizio si fosse fatto costruire una vasca nella quale allevava murene, il cui cibo era rappresentato… da schiavi da eliminare.

Dicevamo che l’isola è considerata un pò maledetta, tanto che i proprietari che si sono succeduti sono poi prematuramente morti, a volte anche in circostanze strane: a cominciare da un  banchiere svizzero Hans Braun e sua moglie, morti due anni dopo l’acquisto dell’isola e la costruzione della villa. Il primo fu ritrovato senza vita, avvolto in un tappeto; la moglie sparì misteriosamente in mare, caduta dalla teleferica costruita per agevolare gli spostamenti fra l’isola e la terraferma.

Tra i nuovi proprietari uno, l’imprenditore Otto Grunback, morì d’infarto poco dopo il trasloco nell’isoletta ed un altro, Maurice-Yves Sandoz,  impazzì e si suicidò.

Ultima vittima illustre fu Gianni Agnelli: ma la maledizione colpì la sua famiglia, i cui membri, morirono tutti, uno dopo l’altro.

Sarà vero?

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