
Strade che compongono il Decumano inferiore
Strade che intersecano il Decumano inferiore con il Decumano maggiore
- Via S. Sebastiano
- Via De Sangro San Severo
- Vico S. Domenico Maggiore
- Via Nilo
- Via Fico al Purgatorio
- Vico S. Nicola al Nilo
- Via S. Gregorio Armeno
- Vico dei Majorani
- Vico dei Panettieri
- Vico dei Zuroli
- Vico dei Carbonari
- Vico delle Zite
- Vico Scassacocchi
- Vico della Pace
- Via S. Nicola dei Caserti
- Via Pietro Colletta
Note storiche
Si tratta del più famoso tra i decumani, quello che, visto dall’alto di S. Martino, definisce quella che è Spaccanapoli, la via dritta che divide il centro storico cittadino.
Una strada sempre più meta di turisti, che nerita più delle altre una visita.
Su questo decumano, in epoca greco-romana, visto che lambiva il mare dove c’era un porto attrattivo per tutto il Mediterraneo, si concentravano i principali commerci.
Di questo grande periodo storico per Neapolis si vede ormai ben poco, ma quel poco che è rimasto, ad esempio, testimonia una massiccia presenza di mercanti egiziani che operavano nella zona di Via Nilo.
Il decumano era posto sul lato sud della città e per questo motivo prende il nome di inferiore. Il suo inizio era situato pressappoco dalle parti di piazza San Domenico Maggiore, e veniva chiamato Porta Cumana, visto che la strada era direzionata verso le fiorenti città di Pozzuoli, Cuma e Miseno (anch’essi porti commerciali molto fiorenti).
Possiamo però dire che storicamente il decumano era composto principalmente dalle attuali Via Benedetto Croce e Via S. Biagio dei Librai fino a che insieme compongono la maggior parte del tragitto che oggi chiamiamo Spaccanapoli.
Altre informazioni storiche di interesse

Immagine tratta da www.romanoimpero.com
Nel loro periodo di massimo splendore il decumano era animati da folle di persone che venivano qui per accedere alle tante botteghe.
Immaginiamo quindi questa strada con tante tabernae vinarie (paragonabili alle attuali osterie) che oltre alla preparazione di cibi, offrivano una grande quantità di vini prodotti in zona, tra i quali il trebellico, il trifolino, proveniente dalla collina del Vomero una volta denominata “mons Trifolinus” (monte Trifolino), in quanto vi era una grande presenza dell’erba trifoglio, ed era la “humus vini patria”, la terra del vino, per la presenza di numerosi vigneti, il falerno oltre ad altri vini locali.
Le tabernae vinarie potevano essere definite come i luoghi del fast food, che offrivano cibi già preparati, mentre per lo slow food c’erano le cauponae, prodomi degli attuali ristoranti, nei quali ci si fermava per più tempo, che offrivano cibo e… buone compagnie.
Se si fa una visita agli scavi sotto la Basilica di San Lorenzo, ad esempio, si scopre la presenza di un forno collegato ad una sala dove venivano servite le pietanze.
I decumani ospitavano anche le tabernae argentarie che concedevano prestiti a tassi di usura e le tabernae unguentarie che vendevano profumi e belletti.
Come raggiungere i decumani
Per raggiungere la zona dei Decumani consigliamo di utilizzare la Metro 1, scendendo alle stazioni di Toledo o del Museo.
In alternativa si può utilizzare la Linea 2 e scendere alla stazione Cavour proseguendo poi a piedi.
Link e siti di interesse
https://www.romanoimpero.com/2011/12/la-taberna-romana.html
http://www.villaadriananostra.it/?p=2221